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La lombalgia “d’uso più familiare Mal di Schiena” è definita come dolore localizzato sotto il margine costale e sopra le pieghe dei glutei, con o senza dolore agli arti inferiori. Cause specifiche di lombalgia non sono comuni e rappresentano meno del 15% di tutti i Mal di Schiena. Si registra che circa l’85% dei pazienti con lombalgia isolata non possa ricevere una diagnosi pato-anatomica precisa, rientrando quindi nella classificazione di dolore lombare non specifico.

Il dolore lombare non specifico è definito come dolore non attribuito a patologia specifica riconoscibile e nota (ad es., infezione, tumore, osteoporosi, spondilite-anchilosante, frattura, processo infiammatorio, sindrome radicolare o sindrome della cauda equina). Il dolore lombare non specifico determina tensione, indolenzimento e / o rigidità nella regione lombare, è correlato alla perdita di funzionalità e limitazioni nelle attività e nella partecipazione alla vita sociale. 

Mal di Schiena: dati epidemiologici

I dati riportano una prevalenza nel corso della vita come oltre il 70% nei paesi industrializzati (incidenza negli adulti 5% per anno). Picco di prevalenza tra (35 e 55 anni). Le conseguenze economiche sono ancora oggi enormi, con effetto notevole sulla qualità della vita dei pazienti.

Terapia Manipolativa Osteopatica (TMO)

I pazienti con dolore lombare acuto o cronico non specifico di origine muscoloscheletrica sono idonei alle raccomandazioni delle Guidelines for Osteopathic Manipulative Treatment for Patients With Low Back Pain (2016). Le Linee Guida sono strumenti necessari atti a definire gli standard e verificare l’appropriatezza dell’assistenza erogata. Sono “raccomandazioni di comportamento clinico, prodotte attraverso un processo sistematico, allo scopo di assistere sanitari, pazienti e manager, nel decidere le modalità di assistenza più appropriate in specifiche circostanze cliniche”. Le Linee Guida sulla TMO definiscono il percorso di assistenza in pazienti con disfunzione somatica associata a dolore lombare acuto o cronico non specifico. Non segnalano inoltre la TMO controindicata nel dolore lombare fonte di altra origine. La TMO riduce significativamente il dolore, migliorando lo stato funzionale nei pazienti con dolore lombare acuto o cronico non specifico, comprese le donne in gravidanza e nel post parto. La TMO registra benefici clinicamente rilevanti. Questi risultati hanno avuto il potenziale per durare oltre il primo anno di terapia.

Danni dichiarati da TMO 

Non sono stati identificati nelle Linee Guida danni in studi clinici controllati randomizzati sulla TMO per i pazienti con dolore lombare acuto o cronico non specifico. La TMO per la disfunzione somatica non ha dimostrato danni in nessuno degli studi clinici fino ad oggi eseguiti. 

Definizione di procedura appropriata

La RAND Corporation definisce “una procedura appropriata se il beneficio atteso (ad es., aumento della aspettativa di vita, sollievo dal dolore, riduzione dell’ansia, miglioramento della capacità funzionale) supera le eventuali conseguenze negative (ad es., mortalità, morbosità, ansia, tempo lavorativo perso) con maggior margine sufficientemente ampio da ritenere che valga la pena effettuarla”.

Punti chiave
1.     Appropriatezza professionale Un intervento sanitario si definisce appropriato dal punto di vista professionale quando: 

  • È di efficacia provata da variabili livelli di evidenza
  • Viene prescritto al paziente giusto, nel momento giusto, e per la giusta durata
  • Gli effetti sfavorevoli, sono accettabili rispetto ai benefici (presenta un profilo beneficio / rischio favorevole)
2. Spettro dell’appropriatezza professionale Necessario Appropriato Inappropriato Futile

Dott. Claudio Civitillo
Dipartimento Terapia Manipolativa Osteopatica, IMCI Termoli
Laureato in Fisioterapia, Osteopata DO m(ROI)
Iscrizione Ordine TSRM PSTRP NA_AV_BN_CE N° 2063
Iscrizione Registro degli Osteopati d’Italia N° 1037


Istituto Medico Chirurgico - Termoli aut. san. reg. n.138 del 31.08.2011