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I coronavirus, genere di virus a RNA, sono responsabili di patologie nei mammiferi, negli uccelli  nelle mucche e nei suini.
Nell’uomo provocano infezioni respiratorie, spesso di lieve entità, ma in rari casi potenzialmente letali. Attualmente non esistono vaccini o farmaci antivirali, approvati dalla comunità scientifica per la prevenzione ed il trattamento.

Negli ultimi giorni assistiamo al dilagarsi di un’epidemia in Cina, che sta contagiando migliaia di individui e provocando centinaia di morti.
Sembra possibile che tale virus può essere trasmesso anche durante l’incubazione (che può variare da 1 a 14 giorni) e da pazienti asintomatici, ossia, che stanno bene e non presentano alcun sintomo di malattia.

Questa possibilità di contagio crea molte preoccupazioni nella popolazione per evidenti ragioni, ma è parzialmente vera.

I Coronavirus infatti, si trasmettono per via aerea attraverso le “goccioline di Flugge” (diffusione in ambiente di microrganismi della cavità orale, tramite tosse e starnuto, microgocce di saliva, vapore acqueo, in grado di rimanere sospese in aria e di veicolare, dispersi in aerosol, agenti infettivi di numerose malattie tra cui i Coronavirus).

Se consideriamo un soggetto asintomatico, questo non avrà nè tosse, nè starnuti nè emetterà micro gocce di saliva proprio perché la malattia ancora non provoca i classici sintomi respiratori.

Concludendo, nessuna paura per soggetti che non mostrano segni di malattia, ma la precauzione di indossare una mascherina che filtra aria e le goccioline di Flugge in presenza di soggetti sintomatici, rimane il miglior rimedio precauzionale.

Dottoressa Giulia Canfalone
Specialista in Medicina interna
Malattie Respiratorie


Istituto Medico Chirurgico - Termoli aut. san. reg. n.138 del 31.08.2011